Care famiglie eccomi qua. Si, prima del previsto.
Sentirvi mi riempie sempre il cuore, anche se oggi, mentre i tasti battono le lettere, il mio è gonfio di amarezza. Come promesso a marzo, in un momento sfidante ed altrettanto inquietante, la Fondazione desidera avere con ciascuno di voi una comunicazione chiara e trasparente. Passo dopo passo, abbiamo aperto le mura ed il cuore condividendo gioie e preoccupazioni.
Come avrete sentito, il nuovo DPCM ha chiamato in causa le RSA. Poche, tristi righe nelle quali si scrive “l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”
Ed ora che fare? La giornata di ieri ci ha visti impegnati in incontri serrati per cercare di illuminare la decisione più giusta. E mentre la cercavamo sentivamo come profondamente vero che ciò che sembra giusto per la salute fisica potrebbe non esserlo con ciò che scalda il cuore ai residenti ed a ciascuno di voi. Una scelta disumana lasciata ancora una volta in capo alle residenze.
È proprio in questo conflitto interiore, tra proteggere gli anziani da eventuali contagi e permettere loro di assumere la miglior terapia (l’amore) che sentiamo necessario temporaneamente sospendere le vostre visite. Il DPCM ci indica di farlo fino al 13 novembre.
Voglio credere con ogni mia cellula che sarà così. Lo spero per voi, per i nostri residenti e per tutti noi. I sorrisi, le risate, gli sguardi che hanno riempito le giornate estive restano indelebili gemme nella nostra memoria.
Una nuova sfida umana e sanitaria ci attende: aiuteremo le persone a voi care a comprendere, accoglieremo e trasformeremo la loro tristezza per quanto possibile, condivideremo con loro quanto stiamo costruendo affinché non manchi la vostra vicinanza, voce ed occhi…
Quando la Vita scivola è tempo di esser-ci. È questa la promessa che vogliamo farvi e l’impegno che assumiamo nei confronti vostri e dei residenti. Crediamo che quell’ultimo saluto sia un diritto tutto da vivere e che situazioni di grande fragilità debbano trovare strade diverse.
Oggi tra le mura dei nostri uffici siamo tutti alla ricerca del dettaglio per creare comunicazione in ogni modo tra i residenti e voi: abbiamo rispolverato i tablet, stiamo pensando a un progetto amplio di comunicazioni e sostegno a voi ed ai residenti. Martedi mattina vi arriverà la mail che spiegherà nel dettaglio la “grande macchina organizzativa delle Carezze Virtuali”.
Ci sentiamo ancor più responsabili e testardamente non ci vogliamo arrendere a questo DPCM. È troppo forte la certezza che voi siete parte della loro Vita e della loro Cura. Insieme al Presidente stiamo vagliando ogni ipotesi. Davanti ai nostri occhi alcune, di inesplorate, che speriamo poter concretizzare presto. Stiamo ora attendendo preventivi e valutandone la sostenibilità. Ma la mente è proiettata a trovare, nonostante tutto, una strada alternativa.
L’esito di tutti i tamponi dei giorni scorsi è stato, fino ad ora (completeremo oggi l’intera mappatura di residenti e dipendenti della Fondazione e della Cooperativa Sollievo) una carezza: nessun positivo tra i residenti. Come sapete la fondazione ha inoltrato a tutti i dipendenti e operatori di Cooperativa l’indicazione di rientrare al lavoro con tampone negativo da ogni assenza dal turno. Dallo screening di questi giorni un’operatrice è risultata positiva. La persona è in buona salute, asintomatica ed ora in isolamento fiduciario. Il continuo scambio tra noi e il Servizio di Igiene Pubblica, ha fatto si che anche questa volta ci fosse una tempestiva presa in carico della persona. Abbiamo condiviso con loro se attuare ulteriori controlli o l’implementazione di ulteriori buone prassi, ma ci è stato rassicurato che quanto fatto fino ad ora corrisponde alle migliori indicazioni che l’Asl ha fornito alle CRA.
Insieme a me, il presidente Pirazzoli incontrerà tutti i dipendenti nelle prossime ore, raccomandando il massimo della “virtuosità” nei comportamenti esterni. Tra queste mura le procedure sono cosi attente alla prevenzione del contagio ed il lavoro di tutti noi nel monitoraggio è continuo ed incessante. Vogliamo tuttavia, tramite incontri e ulteriore formazione, aumentare la responsabilità di ogni singolo professionista nell’adottare il massimo dell’attenzione nei propri comportamenti personali.
Sarà un weekend di pensieri, emozioni, progetti e tanta speranza da far germogliare.
A martedì
La coordinatrice della Fondazione
Stefania Nucaro