Cari famigliari, mentre le dita picchettano sulla tastiera, dalla finestra aperta sul giardino suoni vivaci e gioiosi, fanno entrare nel cuore aria di vita. I residenti ascoltano dal telegiornale le notizie e sanno che dal 18 maggio il mondo ha “riaperto”. Molti di loro chiedono di “uscire” al bar, di andare in banca. Desiderano la vita. E con essa che voi torniate ad abbracciarli. Noi rispondiamo con giornate di vita stimolanti, con attività in più, con qualche antidoto alla noia ma sentiamo che oltre a non consentire al virus di tornare a colpire, ora dobbiamo non consentire alla routine di impossessarsi dell’entusiasmo dei residenti.
Una giornata senza visite dei famigliari è una giornata “senza attesa” e quindi senza “riti” che rendono la vita cosi preziosa (mi viene in mente il Piccolo Principe e la sua descrizione dei riti (“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità. Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”. “Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe. “Anche questa e’ una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. “E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza”).
Per il momento abbiamo ritenuto “saggio” non consentire ai residenti nessuna uscita, se non per motivi sanitari (visite importanti). Un decreto ha chiuso le porte, ma nessun decreto sta immaginando di aprirle. L’Asl non sta dando risposte rispetto ad una riapertura alle famiglie, né in termini di tempo né con delle linee guide. Crediamo che il vostro desiderio di “vedere” ed accarezzare almeno con le parole e con gli occhi le persone che amate vada realizzato. Come vi abbiamo anticipato nella mail precedente nel weekend scriveremo una procedura per gli operatori e per voi che consenta, in sicurezza e nel rispetto delle norme, di creare incontri nel giardino della nostra fondazione. Invieremo questo lavoro lunedì alle persone competenti dell’Asl, lo condivideremo al nostro interno con i responsabili e definiremo la data di avvio di questo nuovo di “esser-ci” oltre le videochiamate e le telefonate. Lo desideriamo moltissimo, lo stiamo costruendo. Vorremmo essere più veloci, ma comprenderete che desideriamo farlo al meglio e prenderci il giusto tempo per organizzare ogni dettaglio.
I Nas sono tornati a farci visita. La motivazione questa volta era quella di intervistare i dipendenti oss e raa per approfondire le direttive sui DPI prima, durante e dopo l’emergenza Covid.