Care famiglie,
anche la nebbia di novembre è arrivata e avvolge come un manto i contorni e sfuma l’orizzonte. Le nostre emozioni sono in sintonia con le stagioni ora più che mai. Oltre la nebbia sappiamo che le case, gli alberi ci sono, ma non li vediamo: li percepiamo, lo sappiamo.
Anche i nostri cari, lontani dalla quotidianità dei nostri sguardi, non li vediamo ma li percepiamo bene.
Oltre le mura della Fondazione le nostre mani, i nostri occhi hanno cura dei vostri affetti, avvolgendoli come la nebbia: impalpabile, delicata, attenta.
La temperatura che si avvicina sempre di più all’inverno non fa desistere gli irriducibili della sigaretta della boccata d’aria, così come i “nostri guardiani” dell’atrio, che si moltiplicano: sono rigorosamente “soldati forti e con occhio attento”, conoscono tutti, salutano ognuno per nome e regalano sorrisi e complimenti anche da dietro la mascherina.
Ieri pomeriggio sono scesa con A. una residente di Casa delle Stelle per bere un caffè insieme. I complimenti gentili, che ha ricevuto dai nostri guardiani mi hanno lasciato stupita, e lei sorrideva scherzando con una leggerezza d’animo che molte volte noi non possediamo. Nella nostra chiacchierata la sua preoccupazione era poter portare un caffè anche a N., perché lei non può scendere, e si crucciava per capire come regalare a tutti noi una stella di Natale.
Wow! I nostri cari pensano a voi e a noi continuamente con quella saggezza interiore che la vita ha saputo scrivere sui loro cuori.
Anche A. della comunità Mani Amiche, nei giorni scorsi mi ha fermato per condividere che le ragazze della sua comunità stanno facendo tanto, troppo.
Le squadre che si occupano nelle comunità delle persone che ci vivono, intrecciano ogni giorno di più le loro vite.
L’arrivo dell’ambulanza nel giardino sul retro, fa trattenere il respiro a chi sta seguendo un corso obbligatorio rigorosamente con line in sala corsi: per chi è? Sta bene? Va solo per un controllo?
Già perché il pensiero di dividere la vita tra lavoro e il resto credetemi è inesistente. Noi siamo uno e con il nostro uno siamo tutto dovunque siamo.
Nella sala Arcobaleno della comunità Puzzle, spuntano nuovi oggetti dal sapore natalizio veramente originali: le educatrici, sempre piene di creatività e attente ai talenti di ciascuno, stanno puntellando la timida via che ci porta alle prossime feste. Il Natale è un argomento che mai come quest’anno ci vedrà uniti per renderlo veramente speciale: dedicheremo a questo uno spazio riservato a brevissimo.
La mappatura terminata con i risultati avuti martedì ha fatto riprendere il respiro regolare. I residenti in attesa del tampone di guarigione hanno bisogno ancora di giorni prima di tornare in comunità: anche se ci viene detto che dopo venti giorni comunque si può uscire, il responsabile del settore igiene pubblica ci ha consigliato di aspettare e ripetere il tampone tra alcuni giorni. La sicurezza di tutti i componenti della comunità è uno dei nostri compiti: e lo prendiamo seriamente. I documenti necessari per proseguire con i nostri progetti che avevano subito una battuta di arresto sono stati presentati: confido nella prossima lettera di condividere la data di avvio.
La prossima settimana avremo un incontro via Web con la task force dell’Asl: parleremo anche delle famiglie. Non vediamo l’ora. Vi abbraccio virtualmente.
A martedì
La coordinatrice della Fondazione
Stefania Nucaro